Subito due considerazioni fondamentali; innanzitutto la stazza, il PC210NLC-11 ha un peso operativo compreso fra le 22,4 e le 23 tonnellate, e poi il carro: NLC è la sigla che contraddistingue in Komatsu il carro stretto, largo per la precisione 2.540 mm (con i pattini da 500).
Questi due numerini collocano l’escavatore cingolato, presentato la scorsa settimana dal produttore del Sol Levante, in un segmento strategico del mercato, quello degli escavatori da 20-24 ton, che rappresenta la stragrande maggioranza di quanto si vende in Italia.
Ecco perchè, per la rete distributiva di Komatsu nel Bel Paese, il PC210NLC-11 è un tassello fondamentale per “fare numeri” e per aumentare in prospettiva non solo le quote di mercato, ma anche i fatturati.
Ovvio per riuscirci (in un segmento mostruosamente competitivo) occorre anche “la ciccia” e non solo le dichiarazioni di intenti; Komatsu lo sa benissimo e, infatti, ha apportato sulla sua nuova release davvero molte innovazioni, mantenendo, certo, le caratteristiche apprezzate del modello precedente (carro e struttura dei bracci innanzitutto), ma lavorando molto su motore, elettronica e impianto idraulico.
Il nuovo cuore del PC210NLC-11 è, infatti, un sei cilindri Komatsu da 6,69 litri che eroga unapotenza di 123 kW a 2000 giri al minuto, in regola con le normative antinquinamento Stage IV. In Komatsu rivendicano con orgoglio che l’intera soluzione motoristica è progettata e realizzata completamente in casa, compreso il DPF (filtro antiparticolato diesel), l’EGR (ricircolo dei gas di scarico) e l’SCR (riduzione catalitica selettiva) necessari per raggiungere le richieste normative.
Il tasto dolente di molti DPF, almeno in passato, è stato il ciclo di rigenerazione; bruciare il particolato richiedeva di fermare la macchina (o comunque di depotenziarla), spesso in momenti in cui bloccare la produzione era davvero un grosso problema. Con il suo KDPF (K sta per Komatsu) il problema, secondo quando ci dicono i tecnici della Casa del Sol Levante, di fatto scompare. La rigenerazione, sia quella attiva sia quella passiva, è automatica e non inficia le prestazioni dell’escavatore (la macchina può tranquillamente continuare a lavorare). Molto efficiente, poi, con anche un sistema di raffreddamento automatico, la riduzione catalitica (SCR) che consente di ridurre gli ossidi di azoto dell’85% in più rispetto allo Stage IIIB.
Tutto bellissimo, direte voi, ma quanto costa la manutenzione? Anche qui avrete una bella sorpresa. Komatsu ha messo a punto una garanzia estesa standard che non solo copre il DPF e l’SCR per 5 anni o 9.000 ore, ma anche comprende la manutenzione del DPF (l’SCR di fatto non richiede manutenzione).
Infine l’SCR consuma davvero molto poco ADBlue, cita il 2,5% del diesel utilizzato. Il serbatoio dell’Adblue, posto in posizione molto comoda sotto il gradino di accesso alla torretta, dovrà essere quindi riempito mediamente ogni due o tre pieni del serbatoio del diesel.
Prestazioni, quando tutto ha il segno +
Da quanto ha dichiarato Komatsu nel corso della presentazione alla rete del nord Italia, il nuovo PC210NLC-11 è il paese della cuccagna in fatto di miglioramento prestazionale in confronto al modello che sostituisce.
Non solo calano i consumi, ma crescono in generale le prestazioni: cresce del 13% la forza di trazione (20.200 daN), su del 3% la capacità di sollevamento sia a terra sia a 4,5 metri, migliorano i tempi dei cicli di caricamento e le performance nelle operazioni di livellamento.
Dal punto di vista strutturale, il PC210NLC-11 riprende tutto il buono (molto) che c’era sulla release precedente, a partire dal sottocarro, fino ai bracci, che montano lamiere monopezzo e terminali in fusione per le basi braccio. Disponibile la versione (che aveva il PC210NLC-11 che abbiamo visto a Noventa Vicentina) dei cingoli con pararulli inferiori completi, perfetti per lavorare senza pensieri nelle applicazioni più gravose.
Anche la cabina è stata rivista all’insegna del comfort e del massimo livello di protezione sia acustica sia dalle vibrazioni che da possibili impatti